Docili, buffi e avvolti da un pelo folto e morbidissimo: sono gli alpaca, particolari animali che vivono a migliaia di metri d’altezza sulle Ande sudamericane. Questi simpatici animali vengono tosati una volta all’anno, durante il periodo primaverile. Un’alpaca femmina può produrre 2,5 kg di lana e un alpaca maschio può arrivare fino a 4 kg di lana.
La lana di alpaca è anallergica, calda e non pizzica inoltre è amata per la sua lucentezza, che per gli incas era considerata sacra, infatti la poteva usare solo l’imperatore. La lana dell’animale può assumere ben 22 colorazioni naturali diverse, che vanno dal beige al bianco panna fino al marrone chiaro e nero. La cosiddetta “fibra degli dei” è anallergica e ha in sé proprietà battericida e acaricida, il che significa che non viene contaminata da pulci, zecche, acari e insetti. In alcune produzioni, dopo la tosatura, è semplicemente lavata con acqua senza subire processi chimici per la pulizia e la coloratura. Inoltre non infeltrisce, e ha una ridotta produzione di pilling, cioè non si rovina producendo quei fastidiosi “pallini” che troviamo ad esempio sui maglioni prodotti con lana di cashmere.
Oggi, la fibra d’alpaca è utilizzata per creare tessuti tra i più pregiati al mondo e se confrontata con la lana di pecora, la fibra d’alpaca è tre volte più resistente, sette volte più calda e molto più morbida.